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La mia storia

Idee, volontà, esperienza

per cambiare siena

Alessandro Vigni

Nato a Siena, nel podere della villa il Serraglio, in una numerosa famiglia mezzadrile. Quando mio babbo lasciò la terra ci trasferimmo prima a Ruffolo, poi in Busseto. Ho abitato anche a Ponte a Tressa e dal 1979 abito a S. Miniato.

Ho studiato all’Istituto Caselli, conseguendo il titolo di “applicato ai servizi amministrativi”.

Nel 1965 ho iniziato a lavorare in città, prima da un perito di assicurazioni e poi in una oreficeria/orologeria.

Nel 1967 sono divenuto funzionario della Federazione Giovanile Comunista, di cui divenni segretario provinciale nel periodo 1968/69. Nel 1970 fui responsabile della propaganda della Federazione del PCI.

Di fronte alla richiesta della Direzione nazionale del PCI di mandare degli aiuti in Sicilia per l’imminente campagna elettorale regionale, mi offrii volontariamente e quindi, all’inizio del 1971, mi trasferii ad Enna. Fu in quell’anno che sposai Ida, che venne con me in Sicilia.

Dal matrimonio sono nati due figli: Saverio, nel 1979 e Matteo, nel 1985. Entrambi lavorano nel settore dell’informatica.

Al termine di quella esperienza  elettorale Emanuele Macaluso a Palermo e Ugo Pecchioli a Roma mi proposero di assumere l’incarico di Segretario della Federazione ennese del PCI.

Accettai e fu un’esperienza ricca e stimolante: lotte a fianco dei minatori delle miniere di zolfo per salvare il lavoro, dei coltivatori per il diritto ad usare le terre pubbliche, con la popolazione per  realizzare nuove dighe e per nuovi insediamenti produttivi. Fui costretto ad imparare a fare numerosi comizi (due o tre ogni fine settimana).

Collaborai in quel periodo con Napoleone e Pompeo Colaianni, con Achille Occhetto, con il giudice Cesare Terranova (ucciso poi dalla mafia) e con Pio La Torre, di cui ricordo con rimpianto il grande entusiasmo e la forte determinazione. Lui diceva “alla mafia ci devi togliere i piccioli”. Fu su questo principio che nacque la legge Rognoni – La Torre e che oggi si possono sequestrare i beni  provenienti da attività illecite. Fu per questo che venne ammazzato dai mafiosi.

Nel 1975 rientrai a Siena assumendo l’incarico di responsabile del settore economia della Federazione del PCI di Siena. Due anni dopo, in occasione del rinnovo della Deputazione del Monte dei Paschi di Siena, partecipai in prima fila alla stesura di un documento programmatico – approvato dal Consiglio Comunale e da quello Provinciale – che cercava di dare un indirizzo fortemente innovativo alla politica del credito della banca. Si diceva che dovevano essere privilegiate le idee imprenditoriali piuttosto che le garanzie patrimoniali. Non a caso fummo oggetto di una feroce offensiva giornalistica contro le ingerenze della politica nella gestione bancaria.

Nel 1978 venni eletto al consiglio comunale di Siena. Nel 1980 lasciai incarichi politici diretti ed assunsi il primo incarico amministrativo, quello di presidente dell’Associazione Intercomunale Area Senese. Fu un periodo di grande impegno perché la Regione trasferì a questo nuovo ente funzioni come quelle dell’ex Opera Universitaria, dove ebbi modo di denunciare alla magistratura episodi di tangenti, della formazione professionale, dell’ex ispettorato agrario, della gestione delle terre demaniali. Altre funzioni vennero dai comuni.

Nel 1984 venni eletto Assessore all’Urbanistica al comune di Siena. C’era da avviare la revisione del Piano Regolatore Generale, il cui incarico venne affidato a Bernardo Secchi; venne costituita un’importante equipe in cui figuravano tra gli altri Vittoria Calzolari e Tommaso Giura Longo.

In quel periodo venne data attuazione ad una serie di previsioni urbanistiche nate come varianti al Piano Piccinato come il Piano per Pian d’Ovile Stufa Secca, l’insediamento di Via Massetana, il Piano di Insediamenti produttivi di Cerchiaia, il completamento di Viale Toselli, l’area di Due Ponti che ora si chiama Viale Europa, il completamento di Taverne d’Arbia e lo sviluppo dell’insediamento di S. Miniato. Nacque anche l’area per la Rottamazione dei veicoli di Renaccio.

Redigemmo  il Piano di recupero e avviammo i lavori per il complesso del S. Marco (compreso il parcheggio interrato), si fece il piano di recupero per fare appartamenti nell’ex clinica otorino in Vallepiatta; si concordò il piano di investimenti del Monte dei Paschi che portò alla realizzazione della Sede di Viale Mazzini, dei magazzini a S. Miniato e del garage interrato in via Ricasoli. Avviai le procedure per la realizzazione del parcheggio Il Campo in via di Fontanella. Una piccola soddisfazione: in quegli anni feci parte del Consiglio direttivo dell’Istituto Nazionale di Urbanistica

Nel 1988 – forse perché ero stato poco sensibile alle istanze di qualche imprenditore edile privato – non mi venne rinnovato l’incarico di assessore all’urbanistica e venni nominato assessore alle attività economiche ed al traffico. In quell’incarico ho fatto una delle cose più entusiasmanti: l’istituzione della Zona a Traffico Limitato praticamente in tutto il centro storico all’interno della mura e la creazione del servizio dei Pollicini, avviando anche il principio dei parcheggi scambiatori, di cui il primo fu quello dei Due Ponti.  Relatore a Stresa alla conferenza nazionale sul traffico. Membro del comitato nazionale di coordinamento degli Assessori al Traffico. Ma anche nell’economia feci cose interessanti a partire dai programmi del Siena d’Inverno, il torneo tra ristoranti e osterie alla riscoperta della cucina tipica senese e la mostra nazionale sull’antiquariato.

Finito il mandato in Comune, nel 1993 fui eletto presidente del Gas Int, che poi trasformai in Intesa. I comuni serviti erano 18 e, al termine dei quest’esperienza, nel 2002, erano 24. Realizzammo importanti interventi innovativi come la rete di teleriscaldamento il via Mattioli, ed un impianto di generazione combinata di calore ed energia elettrica all’ospedale.

Anche in questa funzione ebbi un importante incarico nazionale: quello di coordinatore del gruppo delle piccole e medie imprese di Federgasacqua, che si oppose vanamente alle politiche di accorpamento in grandi gruppi di cui ora si paga il prezzo. Organizzai due importanti convegni nazionali, uno a Siena ed uno a Salerno, in cui fui relatore.

Siccome Intesa era diventata troppo interessante, nel 2002 non mi venne rinnovato l’incarico e nel 2003, grazie anche ai consigli di mio babbo che da giovane mi diceva sempre “fatti mettere le marchette”, sono andato in pensione.

Ma non ho smesso di svolgere attività imprenditoriali. A Roma fui nominato presidente di Confservizi International, un consorzio nato per la promozione dell’attività  all’estero delle aziende italiane dei sevizi pubblici. Ho svolto una quantità di missioni all’estero, soprattutto nell’est Europa ma anche in Russia e India. Mi sono occupato di import e stoccaggio di gas. In Polonia ha dato vita, finché le aziende socie hanno ritenuto utile questa attività, ad una società di promozione dei servizi pubblici italiani in quel paese.

Infine mi sono dedicato per alcuni anni, a Siena, alla promozione ed alla vendita nel settore privato di impianti per energie rinnovabili – soprattutto solare termico e fotovoltaico, dove ritengo di aver acquisito una competenza significativa.

Politicamente, al termine del ciclo PCI, PDS,  DS, non ho aderito al Partito Democratico che già nel 2007 ha perso ogni connotazione di sinistra.

A Siena, con altri compagni, abbiamo costituito il circolo “Città Domani” che alle prime elezioni amministrative si presentò  con la lista Sinistra per Siena, guidata da mia sorella Laura Vigni. Attuammo una dura opposizione fino a  provocare la crisi della Giunta Ceccuzzi e lo scioglimento del Consiglio Comunale, resistendo ad ogni forma di corteggiamento per mantenere il piedi il sistema di potere cittadino.

Ci siamo presentati anche alle elezioni successive, svolgendo un ruolo di critica, stimolo e proposta assai importante all’interno e fuori del Consiglio Comunale.

Ho partecipato con un ruolo di primo piano alla creazione a livello regionale della lista Si Toscana a Sinistra, che ha eletto Fattori e Sarti in Consiglio Regionale e che è stato un importante momento di aggregazione unitaria di tutta la sinistra toscana.

Faccio parte attiva del coordinamento nazionale della rete delle Città in Comune, liste e consiglieri di schieramento civico, progressista e di sinistra.

Sono ora impegnato, con la candidatura a Sindaco, a portare in Comune le mie idee innovative, la mia ferma volontà ad attuare un radicale cambiamento delle politiche amministrative, a mettere a disposizione la mia ricca esperienza, a avviare un nuovo percorso di unità della sinistra.