IL Nostro Programma
Idee, volontà, esperienza
per cambiare siena
Potere al Popolo e Sinistra per Siena.
Le uniche forze politiche con un programma condiviso e realizzato collettivamente.
Beni comuni e Democrazia partecipativa
La politica del Comune di Siena deve mirare a dare nuova vitalità alle diverse forme di democrazia, anche vigilando attentamente per impedire che infiltrazioni mafiose inquinino il tessuto economico cittadino e compromettano il rispetto della legalità.
Gli organi politici e l’organizzazione della pubblica amministrazione devono essere ispirati ai principi della democrazia partecipativa e finalizzati ad una maggiore possibilità di incidere nelle scelte dell’amministrazione locale. A tal fine si dovrà dare inizio a un percorso politico partecipato, volto a costruire una nuova forma di azione pubblica locale, per tutelare e valorizzare quei beni di appartenenza collettiva e sociale che sono garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini.
Si dovrà quindi invertire l’attuale tendenza alla privatizzazione dei beni comuni, promuovere la tutela dei Beni Comuni e rafforzare le pratiche di democrazia partecipativa, coniugandole con la democrazia rappresentativa, affinché la partecipazione diventi un diritto reale di influenzare le scelte dell’amministrazione.
Il Comune deve quindi recuperare la propria centralità nell’amministrazione dei beni comuni e nell’erogazione di servizi pubblici, senza interferenze e subalternità nei confronti di poteri esterni e società private. Questo significa piena assunzione di un ruolo centrale in tutti i processi di trasformazione della realtà territoriale, economica e sociale, opponendosi ad ogni forma di condizionamento.
Occorre bloccare e tornare indietro rispetto ai molti processi di esternalizzazione di attività e servizi, che hanno consegnato ai privati gangli importanti della vita cittadina a discapito della qualità dei servizi, dei diritti dei lavoratori e del livello delle tariffe.
Acqua, rifiuti, trasporti, sanità ed energia sono tutti settori nei quali occorre aprire un processo di ritorno alla gestione pubblica.
Pianificazione urbanistica, gestione e difesa del Territorio
Sul piano della programmazione urbanistica occorre porre al centro il tema del recupero e del riuso del patrimonio edilizio esistente, a partire da piani dettagliati di intervento su tutti i grandi immobili presenti dentro e fuori il centro storico, anche attraverso l’iniziativa pubblica, al fine di incrementare l’uso abitativo. Nuovi interventi edificatori possono essere previsti solo seguendo inderogabilmente il principio del “consumo di suolo zero”, ovvero la limitazione degli interventi alle sole aree già edificate e mediante strumenti di programmazione finalizzati al completamento ed alla riqualificazione di aree, come quella della stazione, rimaste senza organicità.
Fondamentale, anche fuori dal centro storico, è lo sviluppo di un’intensa attività di recupero del patrimonio edilizio esistente, pubblico e privato. Particolare attenzione dovrà essere rivolta al recupero di aree urbane dismesse per la realizzazione di aree aperte alla fruizione pubblica e alla riqualificazione delle aree verdi pubbliche esistenti, ai fini di un miglioramento qualitativo ed estetico di tali aree e della qualità della vita dei senesi.
Una gestione ecologicamente sostenibile del territorio è esigenza primaria di qualsiasi politica di prevenzione del dissesto idrogeologico e di tutela dell’ambiente e del paesaggio. La prevenzione costituisce un’operazione continua, essendo dimostrato che l’ingegneria (“pesante” o “naturalistica” che sia) anche di riparazione del danno, non consente di per sé di dare soluzioni definitive al problema. Sarebbe quindi opportuno riconfigurare la politica di gestione territoriale come una politica attiva, basata su investimenti da cui ci si attende ritorni molteplici sia in termini di maggiore sicurezza territoriale che di maggiore resilienza del territorio rispetto agli effetti del cambiamento climatico.
Inoltre, la gestione attiva del territorio non costituisce un costo bensì un investimento, che in generale è in grado di generare ritorni di tipo economico.
In quest’ottica è necessario un effettivo controllo sulle attività del Consorzio di Bonifica toscana Sud da parte di soggetti con competenze in campo geologico e naturalistico, per evitare operazioni, come quelle effettuate negli anni scorsi, che hanno provocato distruzione degli ecosistemi fluviali, danneggiamento del paesaggio e tagli scriteriati che espongono il territorio, in caso di piene, a gravi e devastanti alluvioni.
Sanità
Dopo le sciagurate politiche dei tagli alla Sanità Pubblica, perpetrati a livello nazionale ed anche dalla Regione Toscana, è necessario, prima che il collasso del sistema pubblico divenga inevitabile e il mercato privato si sostituisca ad essa, invertire la tendenza e fare investimenti sul personale e sulle strutture per ridare funzionalità e capacità tecniche che sono sulla via di essere dismesse.
Pensiamo che questa sia l’unica via per conservare il valore universalistico del sistema sanitario, che significa una sanità garantita a tutti ed uguale per tutti. Tenendo ben saldi questi principi, il comune deve esercitare un suo ruolo importante nella programmazione dello sviluppo delle strutture sanitarie e battersi per una sanità pubblica efficiente, senza lunghe liste d’attesa per esami e visite essenziali nel curare tempestivamente l’insorgere dalla malattia.
Per questo è prioritario promuovere un intervento organico di valorizzazione dell’azienda ospedaliera universitaria, contro il depauperamento delle professionalità che è in corso e per recuperare un ruolo centrale nel panorama sanitario regionale.
Sul piano delle attività di prevenzione e cura nel territorio va recuperata e sviluppata una rete capillare di centri di assistenza sanitaria e sociale di prossimità. L’assistenza territoriale verso le fasce deboli deve essere la priorità, anteponendola al ricovero in strutture segreganti.
Ci opponiamo all’organizzazione prevalentemente aziendalistica del servizio sanitario e intendiamo dare valore alle proposte degli enti locali per riportarlo in stretta relazione con le esigenze del territorio.
Turismo
La risorsa turistica, che sta diventando uno dei principali motori economici locali, va gestita con una visione di largo respiro che punti a presenze più durature e più distribuite nell’intero anno. Occorre una programmazione qualificata e coordinata della varie iniziative, superando l’improvvisazione dei singoli soggetti.
Occorre una maggiore e più qualificata spesa per iniziative promozionali che debbono avere un respiro pluriennale. Si può favorire una presenza più lunga e qualificata anche mettendo in atto politiche di agevolazione tariffaria per la sosta, la visita ai musei e la partecipazione ad iniziative culturali a favore dei turisti che soggiornano nelle strutture autorizzate che pagano regolarmente la tassa di soggiorno.
L’attività turistica potrà essere maggiormente sviluppata se si costruiscono occasioni di scambio con il territorio provinciale, valorizzando il patrimonio artistico e paesaggistico che si rivela uno dei più significativi della Toscana.
Politiche sociali
L’attenzione ai ceti sociali più deboli deve crescere a partire dalle politiche per la casa, da sempre una componente cruciale per la qualità della vita delle persone, un bisogno complesso per tutti, e ancor di più per chi ha limitate capacità di reddito e per chi somma a questo anche altre fragilità, di natura più o meno temporanea, come il gioco d’azzardo. I progetti di iniziativa pubblica per la casa dovranno pertanto individuare gruppi target ben identificati, in base al profilo socio- economico o a differenti condizioni di vulnerabilità e disagio e prevedere servizi di accompagnamento con formule e intensità variabili per rispondere non solo al bisogno di “casa” ma anche di relazioni, comunità, calore, supporto all’autonomia.
Sulla base di questo minimo comune denominatore, si potranno sperimentare progetti rivolti a singoli o nuclei in condizioni di forte fragilità sociale poco o per nulla solvibili e di attivazione di un servizio residenziale dove l’abitazione fa parte di un percorso di accompagnamento/accoglienza più ampio e progetti di ‘social housing’ per una platea di beneficiari potenzialmente in grado di sostenere un canone calmierato.
Come sta avvenendo in altre città anche Siena può ospitare inoltre progetti di ‘cohousing’, condivisi con associazioni e/o gruppi intenzionali. Per realizzare queste politiche, sarà centrale un’efficiente e controllata gestione del patrimonio abitativo pubblico, troppo spesso in condizioni di degrado e di sottoutilizzazione. Inoltre la città soffre di una cronica carenza di spazi per attività sociali e culturali indipendenti e di natura mutualistica, che potrebbero essere destinati dal Comune ad associazioni e gruppi che ne facciano richiesta soddisfacendo requisiti di legalità e progettualità di interesse pubblico e di stretta aderenza al regolamento comunale antifascista.
Il tema della carenza di spazi è particolarmente rilevante per i giovani, in quanto la loro agibilità sociale è troppo spesso circoscritta ai luoghi dello svago e del consumo di iniziativa privata, quali pub, discoteche, e altri locali simili. Le strade, le piazze e gli altri spazi pubblici all’aperto della città diventano, in mancanza di luoghi alternativi migliori, mete abituali, in assenza della possibilità di partecipare ad attività strutturate. Per questo è necessario lo sviluppo di una rete di associazioni comunali per valorizzare attività sociali e culturali capaci di sedimentare sul territorio forme nuove di relazione e innovazione. Il tutto incoraggiato con Centri Pubblici di Aggregazione e di incontro per giovani, anziani, immigrati ed emarginati, facendo di Siena un luogo aperto ed attivo nell’accoglienza e nell’integrazione.
Importante è stata e deve tornare ad essere l’esperienza della Corte dei Miracoli, la cui riapertura trova in noi convinto sostegno. Una particolare attenzione andrà dedicata alle periferie, acquisendo piena consapevolezza dell’esistenza di fenomeni di disagio sociale preoccupanti e adottando politiche attive pubbliche anche con il sostegno del volontariato.
Cultura e Sport
La cultura e l’informazione sono un bene pubblico, patrimonio di tutti, non privatizzabile e non mercificabile. Si tratta di diritti fondamentali e inalienabili. Solo l’intervento pubblico può garantire un reale pluralismo e una reale indipendenza della produzione e dell’offerta di cultura e di informazione dalle logiche di mercato. Anche su questo si misura oggi la disuguaglianza: non solo tra chi ha e chi non ha, ma anche tra chi sa e chi non sa. Il mondo della cultura, a partire dalle istituzioni universitarie e musicali, merita da parte del comune una presenza più efficace e dinamica; occorre programmare con esse lo sviluppo ed il consolidamento di iniziative tese a qualificare lo studio, la ricerca e la fruizione diffusa e accessibile di una offerta culturale variegata e plurale. Anche l’uso di un sistema museale già ricco ma privo di una immagine organica ed articolata è divenuta una priorità.
Il Santa Maria della Scala deve diventare davvero un progetto centrale di rilancio del ruolo culturale di Siena in Italia e nel mondo, superando tutte le incertezze che di fatto ne hanno impedito la crescita secondo il progetto iniziale. Altri luoghi come la Fortezza Medicea meritano la definizione di un disegno di gestione e di utilizzo globale ed organico, superando l’abbandono e l’occasionalità dell’uso attuale.
In ambito sportivo la città deve salvaguardare la piena fruibilità di tutte le strutture esistenti, anche ricorrendo al partenariato con associazioni ed organismi che sono in grado di collaborare attivamente alla gestione ed alla manutenzione degli impianti, al di fuori di una logica privatistica e di profitto. In ogni caso gli impianti debbono essere a disposizione di tutte le categorie di sportivi, siano essi amatori, dilettanti, semi agonisti ed agonisti, attraverso una programmazione corretta degli orari d’uso che consentano sia la piena utilizzazione delle strutture che la fruizione non discriminatoria per nessuno.
Tutti gli impianti hanno bisogno di un serio abbattimento di costi attraverso il ricorso a misure di risparmio energetico e l’uso di energie rinnovabili: impianti solari fotovoltaici, impianti solari termici e impianti geotermici a bassa temperatura possono ridurre drasticamente il ricorso a fonti fossili ed i costi di gestione, contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente.
Economia
Il tessuto delle attività economiche cittadine deve trovare il proprio sviluppo su alcuni filoni fondamentali: uno è quello delle attività di ricerca e produzione nel settore delle biotecnologie e del farmaceutico, mettendo a frutto le professionalità e le competenze che il nostro territorio ha saputo esprimere, ma puntando ad un diffusione di nuove aziende, piccole e medie che pongano al riparo dai pericoli connessi alla presenza di una sola multinazionale.
Occorre anche aprire nuove prospettive per il lavoro giovanile in settori quali l’agroalimentare di qualità da sostenere con adeguate strutture formative a livello universitario.
Anche la salvaguardia e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sia nel centro storico che al suo esterno, dal punto di vista strutturale e da quello dell’efficienza energetica può offrire nuove qualificate occasioni di lavoro alle molte aziende (edili, elettricisti, idraulici, ecc.).
Sarebbe utile riaprire il capitolo della Legge Speciale per Siena per riprendere, anche con adeguati finanziamenti statali, il discorso della difesa integrale del tessuto urbano di una città patrimonio Unesco.
Il Monte dei Paschi di Siena, dopo la nazionalizzazione e messo al riparo da gestioni avventuristiche, deve continuare ad essere un punto di riferimento per l’economia. E’ importante che si riaprano i termini di un confronto sulla politica creditizia a favore del territorio e che tutte le strutture operative centrali della banca continuino a essere localizzate nella città. La Fondazione Monte dei Paschi di Siena deve riprendere uno stretto rapporto con le istituzioni locali e farsi strumento di un disegno concordato di tutela e sviluppo del territorio, delle sue strutture economiche, sociali e culturali.
Mobilità e trasporti
I temi della mobilità, della sosta e della viabilità richiedono un aggiornamento sostanziale dopo qualche decina di anni dagli ultimi provvedimenti significativi.
Sono cambiati i pesi urbanistici nella città – vedi Viale Toselli, Via Massetana Romana e Policlinico – per cui occorre ripensare il sistema del trasporto pubblico locale.
Le aree di sosta in strutture coperte vanno tutte pienamente utilizzate attraverso un politica tariffaria differenziata, una stretta interconnessione con le linee del trasporto pubblico e interventi capaci di renderne più agevole l’accesso al centro storico.
Vanno risolti anche problemi di inadeguatezza del sistema della viabilità sul versante est della città e nella zona di innesto con la Siena/Firenze, nonché dei collegamenti con l’area metropolitana (Sovicille, Monteroni, Monteriggioni, ecc).
Il comune e la difesa delle tradizioni Paliesche
L’amministrazione comunale e le istituzioni pubbliche devono impegnarsi, nel rispetto delle reciproche autonomie, per un migliore dialogo con le Contrade come comunità vitali della città e per una collaborazione e gestione condivisa sulle tematiche del Palio, della Giustizia paliesca, dell’esposizione mediatica della carriera e di tutto ciò che le ruota attorno.
Il Comune deve farsi custode e garante verso l’esterno della genuinità e peculiarità delle tradizioni paliesche e dei valori aggregativi e mutualistici contradaioli.
Autodeterminazione della città di Siena
La città di Siena, per l’importanza acquisita nell’immaginario di milioni di persone come luogo ove si realizza un equilibrio tra città e campagna e tra bellezza e natura, ha la possibilità di compiere scelte politiche coraggiose, avvalendosi anche del riconoscimento Unesco, al fine di riequilibrare i rapporti con la città capoluogo di regione sia in termini di interscambio di culture, saperi e tradizioni sia in termini di investimenti da destinare a infrastrutture (come l’auto Palio ed il miglioramento dei collegamenti ferroviari)
La democrazia e la partecipazione locale – di concerto con il territorio circostante – sono l’unico strumento per garantire efficienza, contenimento dei costi, efficacia per la gestione dei servizi e sviluppo socio-economico. La storia di Siena è una storia di autodeterminazione che negli ultimi anni è stata colpevolmente abbandonata e che deve essere recuperata senza indugi.